“L’ARIA… COMPRESSA E’ IL NOSTRO ELEMENTO”

Quale impianto di aria compressa mi serve?

Breve guida alla scelta consapevole del compressore d’aria

Come scegliere il compressore d’aria?

Prima di scegliere l’impianto di aria compressa adatto alle nostre esigenze è bene precisare che questa guida non è un manuale tecnico, bensì ha l’intento di spiegare, con parole semplici, le nozioni base per una scelta consapevole del compressore, vero motore dell’azienda.

La scelta di un compressore d’aria non è poi così difficile come potrebbe sembrare, per prima cosa è indispensabile conoscere il quantitativo di aria che necessitiamo e per farlo possiamo procedere così:

  1.  Il fabbisogno di aria di una apparecchiatura è solitamente indicato nei dati tecnici ed è espresso in mc/min, mc/h, litri/min…..
    Da notare che una ‘N’ davanti alla portata (es. Nmc/h) indica che il valore è Normalizzato: semplificando potremmo dire che rispetto ad una portata senza N è circa il 10% in più.
  2. Se purtroppo non disponiamo di alcun dato di consumo, possiamo sempre conoscere la portata istantanea di un impianto aria compressa nel suo insieme:
    • in sala compressori chiudere l’ingresso aria al serbatoio
    • cronometrare in quanto tempo la pressione cala di un’atmosfera (da 8 a 7 bar per esempio)
    • il consumo del nostro impianto è dato dal volume del serbatoio nel tempo cronometrato. Ad esempio: abbiamo un serbatoio da 1000 lt, la pressione indicata dal manometro del serbatoio è scesa da 10 a 9 bar in 30 secondi, il consumo istantaneo complessivo del nostro impianto aria compressa sarà di 2000 lt/min.
  3. Utilizzando una apposita strumentazione che, se posizionata in sala compressori, è in grado di effettuare un’analisi e determinare i consumi di aria compressa. Il nostro ufficio tecnico è in grado non solo di verificare il consumo aria compressa di un impianto, ma di fornire un’analisi energetica dell’intera sala compressori.

Ora che sappiamo quanta aria ci serve, scegliamo il compressore più adatto al nostro fabbisogno:

Tralasciando momentaneamente le richieste aria inferiori a 0,3 mc/min, che riprenderemo più avanti, per richieste di aria più elevate, fino a qualche decina di mc/min, avremo necessariamente bisogno di un compressore rotativo.

La famiglia dei compressori rotativi comprende compressori rotativi a vite e compressori rotativi a palette.

Semplificando, potremmo dire che nel compressore rotativo a vite vengono utilizzati due rotori che, ingranando tra loro, comprimono l’aria.
L’accoppiamento motore elettrico/compressore avviene tramite cinghie, giunti oppure ingranaggi e pertanto in alcuni di questi compressori si possono raggiungere velocità di rotazione molto elevate (anche 5000 giri/min).

Il gruppo vite è supportato da cuscinetti reggispinta e viene solitamente revisionato intorno alle 35.000 ore di funzionamento. Il trascinamento di olio nell’aria è di circa 3 ppm. Generalmente un compressore rotativo a vite è disponibile anche in modelli di potenze
elevate, oltre 300 kw, ed in versioni a velocità variabile, oltre che in versioni Oil-free.

Nei compressori rotativi a palette invece esiste un unico rotore dal quale fuoriescono per forza centrifuga le palette: il rotore gira eccentrico rispetto ad una parte fissa, lo statore, la riduzione del volume nel gruppo pompante produce la compressione. L’accoppiamento motore/compressore avviene mediante giunto elastico, le velocità di rotazione sono basse, mediamente 1500 giri/min.

Anche tra i compressori rotativi a palette sono disponibili versioni ad inverter. Il compressore rotativo a palette è molto affidabile, le palette hanno una vita di circa 100.000 ore, ed il costo ricambi è contenuto. Il trascinamento di olio nell’aria è di circa 3 ppm.

Quale impianto di compressore ad aria mi serve?
compressori aria

Quindi quale impianto di aria compressa scegliamo?

Posto che non esiste ‘IL’ compressore bensì “il compressore che è più indicato per le mie esigenze”, potremmo considerare almeno quattro realtà differenti:

Noi di AIR ECOS da quasi 40 anni ci occupiamo di vendita ed assistenza su compressori rotativi a palette della Ing.E.Mattei spa, società italiana presente in tutto il mondo, che da oltre 100 anni produce diverse migliaia di unità/anno.

Per ognuna delle successive tipologie, proporremo pertanto una nostra soluzione di compressore Mattei:

  1. Se disponiamo di una sala compressori dedicata, i compressori nelle versioni non insonorizzate, che seppur più rumorose rispetto a quelle dotate di cofanatura, sono più che adeguate, avendo  il vantaggio di costi ed ingombri inferiori rispetto agli equivalenti insonorizzati. La scelta migliore è pertanto un compressore della serie ERC.
  2. Se abbiamo esigenze di silenziosità, i compressori insonorizzati sono la giusta scelta. Essi, oltre alla rumorosità ridotta hanno la possibilità di montare, all’interno della cofanatura insonorizzante, alcuni utili accessori: un essiccatore per eliminare la condensa presente nell’aria compressa e/o il kit recupero calore che, sfruttando il calore prodotto dal funzionamento del compressore, è in grado di fornire acqua calda a circa 70’C per usi sanitari o di processo. Il compressore ideale in questo caso è uno della serie AC.
  3. Se abbiamo un consumo variabile di aria compressa nell’arco della giornata, un compressore dotato di inverter fa al caso nostro. Semplificando, l’inverter è un dispositivo che varia la velocità del motore elettrico in funzione della richiesta di aria compressa: minor richiesta di aria compressa=minor velocità del gruppo compressore/motore = minor consumo elettrico. E viceversa. Ovviamente maggiore è la variabilità, più indicato è l’utilizzo di tale compressore. Il compressore giusto in questo caso è uno della serie OPTIMA.
  4. Se invece, il consumo di aria compressa è molto costante, l’ideale è un compressore con la miglior efficienza energetica possibile, ossia con la minor potenza elettrica spesa per produrre 1 mc/min di aria compressa. La famiglia di compressori indicati a tal scopo è la serie MAXIMA.

Una realtà a parte è il consumo di aria compressa inferiore a 0,3 mc/min. Probabilmente siete una piccola attività, che utilizza aria in modo discontinuo. In questo caso, la problematica maggiore è che l’impianto di compressore ad aria non funzionerà abbastanza a lungo da scaldarsi correttamente, con il grave potenziale problema di formazione di condensa all’interno del compressore stesso e conseguenti malfunzionamenti, fino alla rottura del compressore.

Un compressore a pistoni è meno soggetto a questa problematica e potrebbe essere una buona soluzione, ma se ci serve aria di qualità dobbiamo scegliere necessariamente un compressore rotativo con dispositivo anticondensa, in grado di evitare la formazione di condensa all’interno del compressore stesso. La nostra soluzione è il compressore rotativo serie BLADE1-3.

Quindi, riassumendo, come scegliamo il compressore giusto per le nostre esigenze? La tabella riassuntiva vi aiuterà nella corretta scelta.

impianto compressore ad aria

A conclusione di questa breve “guida” mi preme sottolineare un aspetto tutt’altro che marginale: l’assistenza tecnica. L’impianto aria compressa è un investimento che deve durare nel tempo, pertanto è molto importante che siate affiancati da aziende serie in grado di fornirvi la corretta assistenza sin dalle prime fasi della consulenza prevendita. E questo non è scontato. Considerate che, se nella vostra azienda l’aria compressa è importante, il compressore ne è il motore: confrontatevi con chi da 40 anni respira aria compressa, confrontatevi con Airecos.

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